Sono percorsi meditativi all’aria aperta, in cui la natura rappresenta un facilitatore del contatto profondo con la nostra interiorità attraverso la meditazione. La proposta si arricchisce con la collaborazione di altri esperti, guide naturalistiche, storiche, artistiche che offrono un contributo specifico in connessione con i temi affrontati nella pratica meditativa.
Perché meditare? Meditare rappresenta la chiave centrale per analizzare qualsiasi situazione di vita e per essere quindi maggiormente consapevoli di chi siamo, come funzioniamo e cosa realmente vogliamo per noi stessi.
“SULLE ORME DEL MIO ESSERE”
L’iniziativa, rivolta al pubblico e avviata nell’estate 2020, si traduce in un vero e proprio cammino simbolico nella natura con lo scopo di riscoprire la “nostra natura”. I temi così come gli itinerari non sono casuali, bensì studiati in accordo a un filo conduttore specifico che lega i cicli di camminate. L’obiettivo ultimo è quello di seminare nuove consapevolezze grazie all’ambiente e alla magia che spontaneamente si crea intra-gruppo, in cui emerge il piacere della condivisione e dello scambio umano.
La mappa del percorso:
Partenza: il ciclo di vita e i quattro elementi. Ripercorrendo le tappe evolutive della nostra esistenza, nascita (acqua) infanzia (terra), adolescenza (fuoco) età adulta (aria), meditiamo sui nostri apprendimenti, sulle risorse che abbiamo sedimentato ma anche su quelle carenti o mancanti. In tutto ciò manteniamo un riferimento costante al nostro “IO BAMBINO”, quella parte presente in ciascuno di noi ma troppo spesso dimenticata se non espunta totalmente dalla nostra vita. Impariamo a dargli voce, riconoscendone l’importante funzione che potrebbe assolvere se solo riuscissimo ad ascoltare di più l’eco di un’infanzia ricca di spontaneità e speranza nel futuro.
Direzione : riscoprire “il tempo del mio essere”. Dopo aver rivissuto simbolicamente le tappe fondanti del nostro percorso di crescita, il focus si sposta sul “qui e ora”: la dimensione temporale acquista un significato diverso, non più in riferimento ad eventi passati, bensì alla condizione di vita presente, sicuramente influenzata dalla storia personale. Il “tempo del mio essere” riflette il tempo dedicato all’introspezione, il tempo di “fermarsi” per “guardarsi dentro”, ampliando le zone illuminate dalla nostra consapevolezza. Ma riflette anche la stagionalità che scandisce la nostra vita, a cui si legano altrettanti cicli vissuti interiormente ed esteriormente:
- L’autunno, elicitando facilmente il ritiro meditativo, diviene il “tempo per meditare”. Meditiamo su ciò che ci infonde protezione e sicurezza, sulle difese interne che abbiamo costruito per “sopravvivere” psichicamente, sul nostro carattere che contribuisce a definire i confini della nostra “confort zone”, l’area spesso ristretta, in cui ci sentiamo liberi di muoverci perché scevra da potenziali pericoli.
- L’inverno rappresenta il “tempo del riposo”, pensato come momento per sedimentare le nuove consapevolezze e per iniziare a ricaricare il nostro immaginario serbatoio energetico. Il riposo acquista un significato più ampio, inteso come spazio esclusivo per la cura di sé, dalle diverse possibili declinazioni: esploriamo il significato di un riposo meditativo, un riposo attivo e un riposo inteso come totale rilassamento psicofisico ottenuto grazie al sonno, aspetto sintomatico e sofferto per coloro che invece conoscono bene l’insonnia e i suoi effetti.
- La primavera, il “tempo del risveglio” in cui la natura fiorisce, simboleggia anche il nostro ridestarsi dal riposo invernale. Ci accompagna un atteggiamento nuovo, molto simile a quello del nostro bambino interno che si stupisce dinanzi alla bellezza di un fiore che sboccia, immaginando che anche i suoi sogni possano sbocciare come bucaneve al primo tepore primaverile. Ci prepariamo quindi a ricontattare il nostro IO BAMBINO riscoperto durante il periodo estivo, affinché ci trasmetta quell’attitudine a sognare e a modellare i propri sogni, tra fantasia e realtà.
- L’estate, il “tempo dell’agire”, in cui il sole raggiunge l’apice della forza ed energia, stimola in noi quell’attivazione psicofisica propedeutica all’azione. Ci dedichiamo quindi a canalizzare la nostra energia per rendere concreto quel sogno visualizzato in primavera, aggirando assieme tutte le possibili interferenze che potrebbero sviarci dal nostro obiettivo.
La natura ci rinforza a ci sostiene in ogni incontro: in essa scopriamo elementi carichi di simbolismo, evocativi di messaggi analogici in connessione diretta con il tema del nostro percorso. Scopriremo l’esistenza di una sottile linea rossa che ci unisce al nostro ambiente e alle altre persone, invisibile agli occhi ma percepita dal cuore, infinitamente caldo al termine di ogni camminata…